Il lato oscuro della plastica

A noi la scelta.
Già nel 2010 una studio del professor Halden della Arizona State University evidenziava gli effetti sull’ambiente delle materie plastiche derivate dal petrolio dovuto alla loro lentissima biodegradabilità.
Quello che per molti anni è stato un utilissimo materiale è ormai presente praticamente in tutto ciò che ci circonda, considerato che nel mondo ogni anno vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica, pari a una lunga filia di automobili messe in fila attorno all’equatore.
L’accumulo incontrollato in discariche non regimentate e soprattutto la sua dispersione negli oceani, dove esistono enormi isole di plastica galleggianti, ha determinato l’inquinamento di falde acquifere e la distruzione di interi ecosistemi marini. In alcune aree la massa di plastica supera quella del plancton disponibile.
Anche la nostra salute è potenzialmente a rischio non solo perché ci dissetiamo, ci laviamo con l’acqua di quelle falde, ci alimentiamo con i frutti che provengono da aree inquinate o respiriamo inconsapevolmente aria malsana , ma perché a partire dai nostri gesti quotidiani possiamo creare effetti negativi sul nostro benessere.
Un organismo importante anche a livello internazionale come l’FDA (Food and Drug Administration “Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali americana) nel 2010 ha invitato le industrie alimentari alla riduzione delle materie plastiche nel confezionamento di alimenti e dell’acqua.
Le plastiche carbonate contengono bisfenolo A (BPA) che quando è degradato o alterato, può influenzare negativamente il nostro sistema endocrino, soprattutto nei più piccoli.
È una questione di scelte, esistono alternative possibili alle plastiche petrolio-derivate soprattutto per tutti coloro che hanno a cuore il concetto di salute globale.
I dentisti Verdenti si impegnano a favore della salute dei pazienti e del rispetto per l’ambiente scegliendo di utilizzare bicchieri in amido di mais, buste in carta per la sterilizzazione degli strumenti in alternativa alle tradizionali buste in plastica, materiali da otturazione che non contengano BPA e consigliando ai propri pazienti l’utilizzo di fili interdentali senza teflon.


Dott. Giovanni Piras

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