Le associazioni dei cardiologi e parodontologi (specialisti di problemi gengivali) americani hanno valutato un documento per informare i colleghi su eventuali problematiche correlate tra apparato circolatorio e ambito orale.
In un editoriale comune l’American Journal of Cardiology (Rivista Americana di Cardiologia) e il Journal of Perodontology (Rivista di Parodontologia) hanno cercato di fornire una migliore comprensione del legame tra parodontite (problemi gengivali) e cardiopatie da arteriosclerosi.
Negli ultimi anni il sistema immunitario, una volta ritenuto soltanto una semplice difesa contro l’infezione e un promotore della guarigione, viene riconosciuto come un importante attore in molte malattie croniche, tra cui l’ipertensione, il diabete mellito, l’artrite, la malattia intestinale infiammatoria, la psoriasi e le due malattie presentate nel presente documento: malattia cardiovascolare aterosclerotica e parodontite.
La parodontite, essendo una infiammazione cronica, aumenta i livelli di infiammazione all’interno dell’organismo. Tali prodotti dell’infiammazione possono essere un fattore integrante della malattia cardiovascolare. Infatti l’infiammazione può operare in “tutte le fasi di questa malattia dall’inizio alla progressione e, in ultima analisi, alle complicanze trombotiche dell’aterosclerosi”.
Una analisi delle varie ricerche ha concluso che i problemi gengivali sono un fattore di rischio per pazienti con problematiche cardiovascolari. Infatti chi presenta una parodontite evidenzia anche una maggiore frequenza di problemi come infarti e ictus.
Curando le gengive i mediatori dell’infiammazione diminuiscono e anche i rischi di ulteriori problematiche cardiache si riducono.
Per questo ai pazienti con problematiche cardiache viene consigliato di farsi seguire anche da un dentista per prevenire eventuali infezioni gengivali che potrebbero aggravare, tramite l’aumento dell’infiammazione cronica, i problemi cardiovascolari.