La prima cosa che dobbiamo sapere se siamo degli”odontofobici” è che non siamo soli. Alcune ricerche hanno valutato che il 4% degli italiani non frequenta lo studio dentistico per paura. Questo dato però, evidenzia gli estremi ma non la causa di tale situazione. La paura è un meccanismo naturale che ci fa allontanare da un pericolo imminente. Tuttavia, in questo caso il pericolo è virtuale, mentre i rischi che derivano da tale comportamento sono reali e molto gravi. Rinviare la seduta del dentista infatti non fa altro che aggravare i nostri problemi dentali portando conseguenze anche al nostro stato di salute generale. Inoltre, più i problemi si ingrandiscono maggiore sarà l’impegno economico per risolverli.
Forse non tutti sanno che l’odontoiatria non è più quella di una volta. Il dentista moderno conosce benissimo lo stato d’animo del paziente, quindi sa come affrontarlo utilizzando nuove tecniche che aiutano a superare la paura.
La soluzione sta quindi nella comunicazione. Comunicando chiaramente al dentista il nostro stato d’animo troveremo un alleato che ci aiuterà a combattere il problema. Nella maggior parte dei casi la paura svanisce durante i primi appuntamenti. Le nuove emozioni vanno a sostituire le vecchie e quindi la “guarigione” è permanente.
È bene cercare un professionista che sappia affrontare tale situazione e che non la minimizzi, qualcuno che dedichi del tempo ad ascoltare le nostre problematiche. Le strutture molto grosse, che sono costrette a vedere moltissimi pazienti in poco tempo per mantenere prezzi bassi, oppure studi dentistici all’estero dove non si parla la nostra lingua, difficilmente riescono a soddisfare tali esigenze.
Per chi non ama rivolgersi al dentista le linee guida da a attuare sono:
1) Scegliere un dentista che sappia cos’è l’odontofobia e abbia degli strumenti per risolverla.
2) Comunicare al dentista questo nostro particolare stato emotivo e le sensazioni che ci provoca.
3) Valutare insieme gli strumenti e i comportamenti da attuare per ridurre o eliminare tale paura.
Gli strumenti e le soluzioni sono diverse, dipendono dall’esperienza del dentista e dalla gravità della situazione:
1. Sedazione cosciente con protossido di azoto. È un gas che si utilizza per ridurre la percezione. Si prova una sorta di leggera incoscienza, simile al dormiveglia, che riduce così lo stato emozionale negativo.
2. Sedazione farmacologica. Si utilizzano dei farmaci tranquillanti contenenti delle bezodiazepine (come ad esempio il Valium), che vengono assunti poco prima della seduta. È importante valutare molto bene tale aspetto assieme al dentista. Bisogna evitare assolutamente l’automedicazione (il far da sè).
3. Ipnosi Ericksoniana: È una metodica che alcuni colleghi utilizzano e serve per tranquillizzare il paziente. Attraverso le parole il dentista induce una sorte di “trance” che facilita l’operatività e aiuta a sopportare meglio la seduta odontoiatrica. È la metodica più “dolce” e atraumatica, in quanto si utilizza soltanto la voce.
4. Musicoterapica: si ascolta una musica rilassante, mediante cuffie, che aiuta a rendere la seduta più accettabile. Esistono delle ricerche che evidenziano come la musica possa influire positivamente sulla pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e il respiro, provocando un rilassamento oggettivamente misurabile.
5. Video: anche l’utilizzo di video rilassanti o divertenti durante la seduta, aiuta a distrarre e quindi a rendere l’esperienza odontoiatrica più piacevole. Questa metodica, usata in alcuni studi, permette di rilassare il paziente, riducendo l’ansia e quindi anche le sensazioni dolorose correlate. Sono state realizzate ricerche in cui si evidenzia come la percezione del dolore nei bambini diminuisca durante la visione di un cartone animato.
6. Agopuntura: uno strumento non molto utilizzato, ma che può aiutare se applicato da molto esperte.
Iniziare fin da piccoli…
La paura del dentista va vinta fin da bambino. Purtroppo, in alcuni casi i genitori la trasmettono inconsciamente ai propri figli quasi fosse una tradizione familiare. In realtà questa emozione negativa nei confronti del dentista è provocata da una comunicazione non corretta.
Per evitare di “contagiare” i nostri figli è utile adottare alcune salutari abitudini:
a) Non parlare mai del dentista in termini negativi: ad esempio non raccontare mai episodi negativi riguardo l’esperienza odontoiatrica (“da piccolo mi hanno strappato i denti….”) o, peggio ancora, minacciare l’intervento del dentista come fosse un BA-BAU (“se non stai buono ti porto dal dentista!”).
b) Preferire i rinforzi positivi rispetto a quelli negativi: meglio dire “lavati i denti così saranno belli come quelli della principessa e forti come quelli del leone”, piuttosto che utilizzare la paura dicendo “lavati bene oppure dovrai andare dal dentista che ti farà la puntura…”
c) Far visitare il bambino mentre sta bene: meglio far controllare vostro figlio prima che si verifichi una urgenza o un mal di denti. Si torna più volentieri da una persona che ci ha solo visitati e, magari, regalato un palloncino perché siamo stati bravi, piuttosto che rivivere una esperienza dolorosa. Si può portare il bambino già quando sono presenti i denti da latte (3-4 anni). Meglio se il collega si interessa di “pedodonzia”, cioè di cura di denti dei bambini.
Frequenza della paura
Nel 2006 in Gran Bretagna, la Universal Picture ha effettuato uno studio riguardante le dieci paure più frequenti dell’uomo moderno. I dati ricavati da tale ricerca ci forniscono alcune informazioni interessanti: Frequenza della paura
1. Ragni (aracnofobia)
2. Terrorismo
3. Serpenti (o diofobia)
4. Altezza (acrofobia)
5. Dentista
6. Punture
7. Morte
8. Parlare in pubblico
9. Debiti
10. Aereo
Non sappiamo qual è il rapporto dei dentisti inglesi con i propri pazienti, tuttavia considerando che dal dentista bisogna anche eseguire delle punture (6 posto) e in alcuni casi affrontare dei debiti (9 posto), si capisce perché andare dall’odontoiatra non sia proprio un’esperienza piacevole.
In ogni caso, mentre vincere la paura dei ragni non modificherà molto la nostra esistenza, riuscire a frequentare più spesso il dentista può migliorarci la vita. Forse val la pena di cercare il dentista giusto.
Anche in Italia sono state eseguite ricerche sul perché alcune persone non amano rivolgersi all’odontoiatra. Da questi dati si nota come la paura rappresenti una delle motivazioni (anche se non la più frequente).
In una pubblicazione della Regione Lombardia riguardante l’odontoiatria si evince che il 4% degli abitanti di una delle regioni più ricche d’Italia non si rivolge al dentista per paura.
Nel 2002 anche il Censis valutava tale aspetto riferito all’Italia intera, evidenziando come il 3,1% delle persone non frequentasse lo studio odontoiatrico per paura.
Nel 2008 la AD Comunication (I.5) ha eseguito una nuova indagine per valutare come fosse cambiata nel tempo questa “emozione”. Purtroppo, ancora il 3,4% della popolazione rinuncia alle cure del dentista e quindi a migliorare la propria vita per paura.
La paura del dentista può essere capita, ma può anche essere facilmente superata.
Soprattutto oggi varie tecniche ci aiutano a rendere indolori le sedute odontoiatriche. Il vero effetto della paura, purtroppo, lo si riscontra nella nostra qualità di vita. Non frequentare il dentista, infatti, non solo può provocare un peggioramento della situazione orale, ma può influire sulla nostra salute generale. Inoltre, l’aggravamento dei problemi porta a un inevitabile aumento delle spese necessarie per risolverli.