Il Digitale aiuta la natura

La tecnologia digitale è ormai entrata in modo preponderante nel mondo del lavoro e anche noi come medici odontoiatri abbiamo abbracciato ciò che la tecnologia ci ha offerto negli ultimi anni per migliorare i flussi di lavoro con lo scopo principale di offrire al paziente indagini diagnostiche sempre meno rischiose e penalizzanti dal punto di vista della salute, dispositivi protesici costruiti a Km 0 metal free e di ridurre il più possibile l’impatto che il nostro lavoro quotidiano può avere verso l’ambiente che ci circonda.
Cominciamo con uno degli aspetti più importanti per la salute dei pazienti: l’indagine radiologica.
In passato le radiografie venivano effettuate mediante l’utilizzo di pellicole in acetato che dopo essere state impressionate dai raggi x venivano sviluppate mediante liquidi chimici che dovevano poi essere smaltiti. Oggi utilizziamo lastrine fotosensibili ai fosfori che richiedono una dose radiante decisamente inferiore e vengono sviluppate da uno scanner senza l’utilizzo di alcun prodotto chimico. Esistono poi sensori che trasmettono l’immagine direttamente a monitor che richiedono ancor meno radiazioni.
Così anche l’esame 3D, che è usato sempre maggiormente nella pratica odontoiatrica grazie all’introduzione della tomografia compiuterizzata cone beam (a cono), è in grado di ottenere immagini indispensabili per poter pianificare taluni interventi in sicurezza e di migliorare l’iter diagnostico riducendo di molto la dose radiogena necessaria rispetto all T.C. cosiddetta a spirale utilizzata fino a qualche anno fa anche in ambito odontoiatrico.
Per ciò che riguarda la diagnosi di carie un ulteriore passo in avanti è stato fatto con l’introduzione nei nostri studi di uno strumento chiamato Diagnocam che consiste in un piccolo scanner intraorale che emette una luce laser transilluminante in grado di rilevare la carie anche in uno stadio molto precoce, chiaramente visualizzatile sullo schermo del computer, assolutamente senza emissione di raggi x.
Un importante evoluzione verso flussi di lavoro più snelli ed ecologici la stiamo ottenendo con l’introduzione nei nostri studi della tecnologia digitale in ambito protesico.
Si sta aprendo un mondo in continua evoluzione. Grazie alle impronte ottiche non sono più necessarie le impronte classiche (fastidiose per molti pazienti) con materiali a base di silicone o comunque sostanze da smaltire, non è più necessario svilupparle in gesso in quanto sono sempre disponibili nell’archivio digitale.
L’impronta ottica può essere inviata con un file STL ( inquinamento zero)al proprio odontotecnico che non deve più spostarsi con il suo automezzo per venire a ritirarle; ma meglio ancora, con l’opportuna attrezzatura, lo stesso studio dentistico può produrre direttamente il manufatto protesico facendo risparmiare numerosi spostamenti del paziente. Non meno importante, i manufatti protesici in questo modo non vengono manipolati e non entrano in contatto con altri ambienti, riducendo così eventuali potenziali contaminazioni.
Anche i lavori di grosse dimensioni, non sempre pianificabili all’interno di uno studio dentistico, possono essere progettati a distanza da un laboratorio specializzato (potendo in questo modo collaborare con i migliori del settore senza limiti di distanza ) e poi prodotto preso il proprio studio grazie alle stampanti 3D evitando quindi l’impronta tradizionale, i ritiri e le consegne da parte dei tecnici o venire inviato tramite corriere.

Si può affermare quindi che il mondo digitale rispecchia i principi di noi Verdenti:
ecolgico, economico, ecosalutare.

Dr. Stefano Brighenti

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