La Filosofia Verdenti: l’aspetto “Eco-salutare”
Uno dei nostri impegni con i nostri pazienti è quello di promuovere la prevenzione primaria cioè ridurre il numero di interventi favorendo l’utilizzo di tecniche a bassa invasività per la salute orale e generale del paziente. Nel caso degli esami radiografici i nostri studi usano apparecchi digitali con bassa emissione di radiazioni ionizzanti per poter rispondere ad uno dei dictat più importanti della Medicina e del Giuramento di Ippocrate: primum non nocere (per prima cosa, non nuocere).
La radiologia digitale è una moderna tecnologia di acquisizione delle immagini RX dove i valori generati durante l’esame si trasformano in pixel che vengono inviati al computer che li trasforma immediatamente in immagine. Questo esame permette di avere un’ottima risoluzione perché gli elettroni generati dai Raggi X hanno bassissima diffusione laterale e questo permette di indagare con più precisione eventuali problemi rispetto alla radiologia analogica o tradizionale (le “lastre radiofrafiche”), fornendo così diagnosi più accurate.
Oltre ad avere immagini più nitide, la radiologia digitale riduce fino al 50% l’esposizione del paziente alle radiazioni dei Raggi X. Le immagini generate da una radiografia digitale, inoltre, hanno il vantaggio di poter essere migliorate dopo la loro formazione con la possibilità di correggere gli errori per ottenere immagini accurate per la diagnosi. Al contrario nella radiografia tradizionale su pellicola, gli errori in fase di esposizione possono determinare ulteriori errori nella formazione di radiogrammi (possono risultare sovra o sottoesposti) richiedendo la necessità di effettuare un novo esame e quindi un aumento della dose di esposizione. Inoltre la radiologia tradizionale necessita dei liquidi chimici di sviluppo e di fissaggio per formare l’immagine su pellicola, liquidi che devono essere smaltiti e che vanno ad aumentare il livello “inquinante” del nostro lavoro. Con la radiologia digitale non ci sono sostanze chimiche coinvolte, tutto è realizzato in modo ecologico ed inoltre le immagini sono di qualità superiore rispetto ad una radiografia tradizionale con una riduzione significativa della dose di radiazioni al paziente.
Per rendere un po’ meglio l’idea basti pensare che una radiografia endorale tradizionale equivale a 4-5 radiografie digitali, dove una radiografia tradizionale equivale, come dose di radiazioni assorbite, ad un week-end passato in montagna a sciare, o a circa 1 ora e 30 di volo aereo.
Per poter ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni rx nei nostri studi la diagnosi della carie viene eseguita attraverso la luce con l’uso della transilluminazione con fibra ottica digitale. Una sorgente di luce che viaggia su fibre ottiche viene usata per illuminare il dente ed evidenziare la presenza di lesioni cariose occlusali, prossimali e del bordo dentale e a rintracciare eventuali crepe.
L’interno del dente viene illuminato da due fasci di luce e una videocamera digitale cattura l’immagine generata e la rende visibile sullo schermo di un computer. Le lesioni cariose, ad esempio, sono visualizzate come zone di colore più scuro. In questo modo evitiamo qualsiasi radiazione ed allo stesso tempo riusciamo ad effettuare indagini diagnostiche anche su pazienti che non vogliono o che non possono sottoporsi ai raggi X.
Come funziona la procedura
Il principio è molto semplice: I denti, essendo costituiti di smalto, si lasciano attraversare dalla luce in modo fantastico. Al fine di utilizzare più efficacemente questo fenomeno per la diagnosi della carie, il dente viene illuminato con una luce senza rischi per la salute. La sostanza dentale sana si limita ad illuminarsi. Al contrario, le aree che non trasmettono luce, cioè le zone dove lo smalto è assente (ad es. le carie) risultano ben visibili come macchie scure. Una videocamera integrata trasmette le immagini del cavo orale in diretta su uno schermo. Grazie all’assenza di esposizione alle radiazioni, le immagini possono essere ripetute anche ad ogni controllo in studio. Di ciò beneficiano tutti i nostri pazienti, ma soprattutto i bambini, le donne in stato di gravidanza o i pazienti per i quali è bene evitare l’esposizione alle radiazioni.
Alcune immagini riusciranno a spiegare meglio tutta la tecnica di rilevazione delle carie con la transilluminazione.
- Caso 1:
- La foto A mostra come si presenta un dente all’esame visivo: non si riscontra se non una piccola colorazione puntiforme nella zona centrale. Nella immagine successiva B la zona in evidenza mostra che illuminando il dente si nota l’assenza di smalto e dentina nella zona interprossimale in modo molto esteso. La conferma della presenza del processo carioso in quella zona viene confermata dalla rx della fig. C mentre la foto D mostra la carie dopo intervento di accesso alla lesione cariosa.
− Caso 2:
− Certamente saprete che la carie può verificarsi non solo tra i denti, ma anche nella superficie occlusale. Le piccole ondulazioni (chiamate fessure) sul dente sono l’ideale per la formazione della carie, perché a volte sono molto tortuose e vanno in profondità, e lo spazzolino non riesce ad arrivare fin lì.
− Nel caso illustrato una carie avrebbe potuto essere a malapena rilevata (A). Tuttavia, con la transilluminazione è stata evidenziata una colorazione scura significativa (vedere cerchio, B), che è stata confermata da una radiografia (C) e che è stata esposta nella foto D