La maggior fonte di energia delle nostre cellule è data dal glucosio e i suoi livelli vengono regolati da un ormone, l’insulina. Tale ormone evita che nel sangue si verifichi il fenomeno dell’iperglicemia, caratteristico del diabete mellito. Risulta quindi molto importante che i soggetti diabetici svolgano giornalmente l’auto monitoraggio della glicemia e che, almeno 2/3 volte l’anno, misurino l’emoglobina glicata ( si tiene come riferimento l’HbA1c) che ci permette di sapere quali sono i valori medi di glicemia nel sangue negli ultimi 3 mesi. Se tale valore, misurato in percentuale o in mmol/mol, risulta superare i valori soglia rispettivamente di 7,0% e 53 mmol/mol, il soggetto viene considerato fuori controllo con un rischio elevato di complicanze del diabete (cardiovascolari,oculari,renali,orali ecc).
Alcune ricerche hanno evidenziato come i pazienti con diabete siano più predisposti all’insorgenza della parodontopatia, sia perchè l’iperglicemia favorisce la formazione di placca e tartaro, sia perchè l’abbassamento delle difese immunitarie nei diabetici implica una minore capacità di reagire alle infezioni batteriche. Inoltre, la presenza di una malattia parodontale può avere un effetto negativo sul controllo glicemico rendendo più’ difficile la gestione dei livelli di glucosio nel sangue, aggravando la situazione.
Quindi la parodontite e il diabete sono patologie collegate tra loro da un doppio filo influenzandosi a vicenda e innescando un circolo vizioso che non sempre è facile da tenere sotto controllo.
Ora la domanda che ci poniamo è: “Cosa deve fare una persona affetta da diabete per prevenire la parodontite?”. La risposta si articola in due modus collegati fra loro. In primis, una corretta igiene orale e periodiche sedute di ablazione del tartaro in modo da monitorare sempre la bocca del paziente diabetico.
Contemporaneamente, è indispensabile anche riuscire a tenere sotto controllo l’iperglicemia con farmaci ed un corretto stile di vita proprio per la relazione biunivoca che collega le due patologie.