Lo sbiancamento dentale professionale è una tecnica per portare il colore dei denti a delle tonalità più chiare tramite una reazione chimica, veicolata da un gel al perossido di idrogeno, che rilascia radicali liberi i quali vanno ad agire
sulle macchie e sulla colorazione dei denti.
Solitamente viene eseguito ad una distanza di qualche giorno da una seduta di igiene professionale per avere le superfici dei denti perfettamente pulite e un buono stato di salute delle gengive, in modo da permettere così al gel di coprire l’intera area da sbiancare.
Ci sono essenzialmente due metodi:
-uno definito domiciliare, consiste nel farsi fare dal dentista due mascherine su misura di materiale termoplastico che vengono poi opportunamente riempite dal paziente a casa con il gel e inserite in bocca per un tempo prestabilito, per un determinato numero di giorni consecutivi.
Questo metodo comporta il fatto che il risultato sarà visibile solo dopo alcuni giorni di trattamento ma dall’altro con le mascherine sarà sempre possibile in qualsiasi momento andare a fare dei richiami solamente riacquistando il gel sbiancante.
-uno definito ambulatoriale, consiste nell’eseguire lo sbiancamento in un unica seduta alla poltrona del dentista. Questo tramite l’applicazione sulla superficie dei denti di un gel contenente una concentrazione più alta di perossido di idrogeno rispetto a quello domiciliare, per questo il tempo di applicazione sarà più breve e l’effetto sarà visibile da subito. Il gel può anche essere attivato con il laser per aumentare l’efficienza e quindi potenziarne l’effetto.
Non ci sono controindicazioni particolari, non rovina lo smalto dei denti, non è doloroso, può solo in alcuni casi dare una certa sensibilità dentale che però svanisce nel giro di qualche giorno.
Lo sbiancamento professionale può essere eseguito da tutti dopo una visita preliminare per verificare che non siano presenti lesioni cariose, otturazioni o condizioni particolari non idonee allo sbiancamento.