Da molti anni faccio il dentista. In gioventù sognavo di diventare medico ma poi ho pensato che rimanere nel privato e ‘accorciare’ il percorso di studi mi avrebbe permesso, con più facilità, di occuparmi anche della famiglia che, in effetti, sono riuscita ad avere nel periodo della vita in cui la biografia ti predispone a quello.
Ciononostante, se hai un talento, il destino tende a portarti tutte le opportunità per svilupparlo e puoi decidere se accorgertene oppure no. Dopo qualche anno di odontoiatria ‘protocollata e ripetitiva’, seppur rigorosa e affascinante, ho cominciato ad avere una grande curiosità nei confronti dell’essere umano che ‘è collegato’ a quell’organo tanto articolato e complesso che è la bocca. Inutile dire che l’universo che si è schiuso ai miei occhi, ancora oggi, rappresenta il motivo della mia ricerca professionale e personale.
Ogni giorno scopro le contraddizioni del mondo scientifico sul campo e mi impegno a capire quali sono i messaggi che porta con sé il paziente, ogni volta che si siede in poltrona e chiede il mio aiuto. Qualcuno, per esempio, ancora dice che non esiste correlazione tra occlusione (contatto dei denti) e postura Se incliniamo la testa in avanti e indietro, però, sentiamo immediatamente lo spostamento della mandibola che sta ad indicare che i muscoli della testa non sono proprio avulsi dal complesso sistema delle catene muscolari. Ed è capitato, a volte, di interporre un rullino di cotone tra i denti e ‘magicamente’ vedere delle spalle riallinearsi o scomparire una tensione muscolare periferica.
Così si pone il ‘ricercatore’ odontoiatra che di fronte a tanta complessità cerca di non fermarsi alle semplici apparenze, riuscendo a vedere solo quello che sa, ma si pone in ascolto lasciandosi ‘meravigliare’ da quello che lo stesso paziente ha da ‘suggerirgli’ con i suoi sintomi. Così si scopre, strada facendo, che per ogni cellula del corpo esistono 3 microrganismi che vivono per ‘aiutare, sostenere, integrare’ il funzionamento dell’organismo.
Si tratta del microbioma che si trova non solo nel distretto orale ma anche in altri apparati e che l’influenza che ne deriva è reciproca. Poi il ricercatore si accorge, indagando attentamente, che lo ‘stile di vita’ del paziente non dipende solo da come si nutre e da come tratta il suo corpo, ma anche da come si pone nei confronti degli altri e del mondo intero. Allora la bocca, che presiede a più funzioni di qualunque altro organo (deglutizione, respirazione, masticazione, fonazione, gusto, sorriso, socialità etc) inizia a farsi ‘portavoce’ di tantissimi significati ‘nascosti’ che se indagati e conosciuti consentono di ‘leggere’ chi ci sta davanti riuscendo ad aiutare il paziente non solo perché ci è chiesto di togliere un dolore o soddisfare una legittima esigenza estetica, ma perché ripristinando le funzioni correttamente riusciamo a fargli ritrovare l’armonia che sta alla base del vero benessere….questa è l’odontoiatria olistica: la ‘missione’ è complessa ma l’opportunità che può riconoscersi il dentista appare come un viaggio che lascia ogni giorno stupore e gratitudine! Buona ricerca…
…felice di fare il percorso con lei dottoressa, grazie!
Attenzione, cura e predisposizione all’ascolto dell’essere umano, grazie ancora 🙏💜 lucia